Domenica 14 Aprile
III DOMENICA DI PASQUA
Letture: At 3, 13-15.17-19; Sal 4; 1Gv 2, 1-5; Lc 24, 35-48
Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse:
Pace a voi!
In questa terza domenica di Pasqua, ritorniamo a Gerusalemme, nel Cenacolo, come guidati dai due discepoli di Emmaus, i quali avevano ascoltato con grande emozione le parole di Gesù lungo la via e poi lo avevano riconosciuto «nello spezzare il pane». Ora, nel Cenacolo, Cristo risorto si presenta in mezzo al gruppo dei discepoli e li saluta: «Pace a voi!». Ma essi sono spaventati e credono «di vedere un fantasma», così dice il Vangelo. Allora Gesù mostra loro le ferite del suo corpo e dice: «Guardate le mie mani e i miei piedi – le piaghe –: sono proprio io! Toccatemi». E per convincerli, chiede del cibo e lo mangia sotto i loro sguardi sbalorditi.
C’è un particolare qui, in questa descrizione. Dice il Vangelo che gli Apostoli “per la grande gioia ancora non credevano”. Era tale la gioia che avevano che non potevano credere che quella cosa fosse vera. E un secondo particolare: erano stupefatti, stupiti; stupiti perché l’incontro con Dio ti porta sempre allo stupore: va oltre l’entusiasmo, oltre la gioia, è un’altra esperienza. E questi erano gioiosi, ma una gioia che faceva pensare loro: no, questo non può essere vero!… È lo stupore della presenza di Dio. Non dimenticare questo stato d’animo, che è tanto bello.
Questa pagina evangelica è caratterizzata da tre verbi molto concreti, che riflettono in un certo senso la nostra vita personale e comunitaria: guardare, toccare e mangiare. Tre azioni che possono dare la gioia di un vero incontro con Gesù vivo.
Guardare. “Guardate le mie mani e i miei piedi” – dice Gesù. Guardare non è solo vedere, è di più, comporta anche l’intenzione, la volontà. Per questo è uno dei verbi dell’amore. La mamma e il papà guardano il loro bambino, gli innamorati si guardano a vicenda; il bravo medico guarda il paziente con attenzione… Guardare è un primo passo contro l’indifferenza, contro la tentazione di girare la faccia da un’altra parte, davanti alle difficoltà e alle sofferenze degli altri. Guardare. Io vedo o guardo Gesù?
Il secondo verbo è toccare. Invitando i discepoli a toccarlo, per constatare che non è un fantasma – toccatemi! –, Gesù indica a loro e a noi che la relazione con Lui e con i nostri fratelli non può rimanere “a distanza”, non esiste un cristianesimo a distanza, non esiste un cristianesimo soltanto sul piano dello sguardo. L’amore chiede il guardare e chiede anche la vicinanza, chiede il contatto, la condivisione della vita. Il buon samaritano non si è limitato a guardare quell’uomo che ha trovato mezzo morto lungo la strada: si è fermato, si è chinato, gli ha medicato le ferite, lo ha toccato, lo ha caricato sulla sua cavalcatura e l’ha portato alla locanda. E così con Gesù stesso: amarlo significa entrare in una comunione di vita, una comunione con Lui.
E veniamo allora al terzo verbo, mangiare, che esprime bene la nostra umanità nella sua più naturale indigenza, cioè il bisogno di nutrirci per vivere. Ma il mangiare, quando lo facciamo insieme, in famiglia o tra amici, diventa pure espressione di amore, espressione di comunione, di festa... Quante volte i Vangeli ci presentano Gesù che vive questa dimensione conviviale! Anche da Risorto, con i suoi discepoli. Al punto che il Convito eucaristico è diventato il segno emblematico della comunità cristiana. Mangiare insieme il corpo di Cristo: questo è il centro della vita cristiana.
Fratelli e sorelle, questa pagina evangelica ci dice che Gesù non è un “fantasma”, ma una Persona viva; che Gesù quando si avvicina a noi ci riempie di gioia, al punto di non credere, e ci lascia stupefatti, con quello stupore che soltanto la presenza di Dio dà, perché Gesù è una Persona viva. Essere cristiani non è prima di tutto una dottrina o un ideale morale, è la relazione viva con Lui, con il Signore Risorto: lo guardiamo, lo tocchiamo, ci nutriamo di Lui e, trasformati dal suo Amore, guardiamo, tocchiamo e nutriamo gli altri come fratelli e sorelle. La Vergine Maria ci aiuti a vivere questa esperienza di grazia.
PAPA FRANCESCO
Programma della settimana: dal 14 al 21 aprile
- Fin da oggi vi invitiamo a partecipare con noi, durante il Ponte di Aprile, alla proiezione di un filmato-cortometraggio, evento che si svolgerà al Teatro Giocosa venerdì 26 aprile alle ore 18.00. Insieme attraverseremo la storia della nostra Parrocchia e del Quartiere Cogne guardando al futuro. Il progetto è stato realizzato con il contributo del Premio Regionale per il volontariato e con il Patrocinio del Comune di Aosta;
- Oggi, Domenica 14 aprile, con i ragazzi che si stanno preparando per ricevere il Sacramento della Prima Comunione, insieme alle loro famiglie e Catechiste, vivremo un’altra tappa della loro preparazione facendo un pellegrinaggio al Santuario di Nostra Signora della Guardia a Genova e, nella seconda parte della giornata, visiteremo l’Acquario di Genova;
- Lunedì 15 e mercoledì 17 aprile, alle ore 20.30, incontro degli educatori
e degli animatori del nostro oratorio in preparazione dell’Estate Ragazzi;
- Martedì 16 alle ore 20.30, Gruppo Verso Emmaus - incontro per persone riaccompagnate;
- Mercoledì 17, alle ore 20.30, Adorazione Eucaristica animata dal gruppo Medjugorie;
- Sabato 20 aprile, alle ore 14.30, nell’Oratorio, attività per i più piccoli;
- Domenica 21 aprile, con i ragazzi che si stanno preparando per ricevere il Sacramento della Cresima, con le loro famiglie e Catechiste, vivremo una giornata insieme facendo un pellegrinaggio a Valdocco – Basilica Maria Ausiliatrice e a seguire, la visita al Palazzo Reale di Torino;
- Domenica 21, 61° Giornata mondiale di Preghiera per le Vocazioni.